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L’Università del Tempo Libero di Negrar (UTL)
è un’Associazione senza fini di lucro costituita da volontari. Ha come scopo sociale “la diffusione di attività culturali sul territorio negrarese e non”. L’Associazione, nata nel 1999 in accordo con il Comune di Negrar che ne era componente fondativo, nel 2002, per esplicita richiesta dello stesso Comune, diventava un’Associazione privata. Non si modificava lo scopo sociale ben espresso dallo Statuto in vigore.
Il logo dell’UTL è una parte di un pannello musivo con Pelope e Ippodamia, secondo alcuni. Secondo altri rappresenta Clitemnestra che implora perdono al padre Agamennone. Il pannello fa parte del mosaico ritrovato in località Corteselle del Comune di Negrar di Valpolicella, attualmente di proprietà del Museo Archeologico di Verona che ne ha fatto gentile concessione d’uso all’Associazione. Il Logo è protetto da copyright.
L’azione di UTL sul territorio della Valpolicella è riconosciuta.
LA MISSION: valorizzare il “Tempo Libero” degli Associati senza limiti di età e di territorio, ascoltarli e realizzarne le aspettative, collaborare con le realtà territoriali portando avanti iniziative condivise, far conoscere il territorio di Negrar e della Valpolicella al di fuori del pur importantissimo vino.
L’operazione culturale ha subito varie evoluzioni, mantenendo comunque lo status iniziale di veicolo di Cultura attraverso lo sviluppo di filoni paralleli che diano agli Associati e non un’ampia gamma di scelta. E’ storico il filone “Corsi” – Cultura Generale, Laboratorio Creativo, Informatica, Lingue Straniere, Educazione Motoria – in continuo divenire per un’offerta formativa al passo con i tempi. A quest’ultimo si aggiunge nel tempo l’organizzazione di serate culturali, di uscite didattiche/visite guidate a città d’arte e mostre, di organizzazione di manifestazioni culturali e di intrattenimento. Nel seguito ne citiamo alcuni: a)Dare continuità al “PREMIO “Emilio Salgari” di Letteratura Avventurosa” con i pomeriggi de “L’avventura oltre l’avventura”, dedicata a importanti scrittori italiani, e “Prove d’Autore”, dedicata a scrittori emergenti o territoriali; b) organizzazione di Mostre, quali “Mostra di pittura, disegno, fotografia e scultura, retrospettiva; c) Creazione, organizzazione e realizzazione insieme con l’Amministrazione Comunale di Negrar – in particolare con l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato al Territorio – di “Eventi” (spalmati su 10 mesi) a costituzione di un “Festival d’Autunno” e di un “Festival d’Inverno e Primavera”.
UTL Negrar – L’Università del Tempo Libero
Il nostro logo è il mosaico ritrovato nel 1887 della nota Villa Romana di Negrar e famosa per il ritrovamento della pavimentazione, risalente al III sec. d.C., di grande bellezza e fatta a mosaico cromatico che raffigura Pelope e Ippodamia
Di cosa parla questo mito?
Pelope, inizialmente viveva nella terra lasciata dal padre, la Paflagonia, dove governava con giustizia sia la Frigia sia la Lidia. Costretto da un’invasione di barbari, intraprese un viaggio attraverso la Grecia alla ricerca di un regno da governare. Giunse quindi alla corte del re Enomao. Questi, re di Pisa (in Elide), non aveva mai acconsentito a concedere la mano della figlia Ippodamia ai giovani che la corteggiavano perché un oracolo gli aveva predetto che sarebbe morto per mano del proprio genero. Enomao possedeva dei cavalli divini, Psilla (pulce) e Arpinna (razziatrice), perciò, sapendo di non poter essere mai battuto, proponeva ai pretendenti della figlia di gareggiare con lui in una corsa di carri: se avessero vinto, avrebbero sposato Ippodamia; in caso contrario sarebbero stati uccisi. Quando Pelope arrivò a Pisa con un carro leggerissimo munito di cavalli alati datigli da Poseidone, vide Ippodamia e se ne innamorò, tanto che decise di vincere la gara slealmente: corrompendo Mirtilo(figlio di Hermes, auriga del sovranl) che tolse i perni degli assali del carro di Enomao e li sostituì con dei pezzi di cera; durante la corsa le ruote si staccarono, il carro si rovesciò e Enomao morì. Pelope, pertanto fu libero di sposare Ippodamia.
Dalla moglie Ippodamia, Pelope ebbe venti figli, tra cui Atreo, futuro padre degli omerici eroi Menelao ed Agamennone, protagonisti nelle guerra di Troia.
Dati Sociali
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VIA CHIESA DI SANTA MARIA 12/A
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